Hogs: Intervista ai Coach Morlini e Cavazzoni

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Si avvicina il debutto degli Hogs in questo campionato di seconda divisione di football americano. In attesa del gioco in campo approfittiamo di questi momenti tranquilli per parlare un po’ con chi sarà in side line. Nelle scorse giornate abbiamo presentato l’head coach Rossi Daniele. Parliamo ora con un coach della difesa e un coach dell’attacco ponendo ad entrambi le stesse domande in una intervista doppia tutta granata. Ecco a voi Denis Morlini e Jacopo Cavazzoni:

H: Ciao, puoi presentarti e dare un breve cv della tua esperienza nel football?

D: Il mio nome è Morlini Denis e ho iniziato a giocare all’età di 14 anni nelle file dell’under 15 degli Hogs, quasi 10 anni fa. Dal primo momento ho capito che questo sport era il mio. Iniziai facendo molteplici ruoli Linebacker, Runner e all’occorrenza QB, dovuto alla mancanza di personale. Due anni dopo il mio inizio entrai a far parte dell’under 17 nel reparto LB e successivamente nell’under 18 con Coach Rossi, dove riuscimmo ad andare in semifinale per ben due volte consecutive. In questi anni venni scelto per far parte della nazionale Italiana. Nell’ultimo anno di under 18 entrai a far parte di quella che chiamo ancora “ la famiglia Senior”, iniziando come backup degli special team, in particolare nei kick-off. Nella stagione 2011 vinsi il mio primo e unico campionato in under 21 e nell’estate 2012 all’età di 19 anni ebbi l’opportunità di andare a giocare nella patria del Football. Andai a vivere per sei mesi a Glendora, Los Angeles California presso il Citrus College per giocare. Fù un’esperienza magica e faticosa allo stesso tempo. Tornato a casa dall’esperienza americana giocai fino al 2014 quando in seguito ad un infortunio, iniziai a svolgere il ruolo di assistant Coach per Mauro Giberti e quest’anno come allenatore di reparto per Daniele Rossi.

J: Ciao, mi chiamo Jacopo Cavazzoni, ho 29 anni e sono negli football quindi negli Hogs dal 2003. Ho giocato nei campionati giovanili (allora U17 e U21) fino a 21 anni come QB prima e CB poi. A 21 anni ho messo da parte le mie doti atletiche innate e sono passato ad allenare sempre l’attacco, in particolare QB e RB che poi nella nostra wingt sono la stessa cosa..

H: il ritorno a Reggio di coach Rossi è stata una scelta importante fatta dalla società, cosa ti aspetti da questa stagione?

D:Un Giocatore risponderà sempre uguale a questa domanda: vincere il campionato, ma il ritorno di Coach Rossi significa molto di più, e non si ferma solo a un singolo campionato. La scelta fatta dalla dirigenza non è casuale: l’intento è di formare un nuovo coaching staff, rinforzare i ranghi delle giovanili per poi portarli nella squadra senior e formare così delle solide basi per progetti futuri. In particolare, per me, significa un’ opportunità di apprendere metodi, tecniche e sistemi nuovi dal Defece Cordinator della Nazionale Italiana. Oro colato!

J:Difficile dire quali sono gli obiettivi di questa stagione. Abbiamo perso tanta, tantissima esperienza rispetto allo scorso anno. Diciamo che con il cambio di head coach e un grande turnover di giocatori si è chiuso questo ciclo di 3 anni in cui abbiamo raggiunto grandi traguardi (28 partite vinte, 3 perse se la memoria mi assiste) e ora è il momento di ricominciare. Proviamo a farlo nel migliore dei modi

H: quale reparto di gioco segui e quali sono gli obiettivi che ti sei dato in questa stagione

D:Io seguo il reparto Linebacker,a mio avviso, la colonna portante della difesa. I miei obiettivi per quest’anno sono tantissimi: il principale è quello di portare tutti allo stesso livello di gioco, cosa non semplice, dovuta al fatto che vi sono giocatori con pochi anni di gioco, che per la prima volta si trovano a giocare con la squadra senior.

J: In attacco il numero di coach non è abbondante. con l’ingresso di Paolo ora abbiamo un coach delle linee per cui posso concentrarmi sul backfield. Obiettivi: consolidare la nostra wingt che è quello che sappiamo fare meglio e avere più affidabilità e precisione quando andremo a mettere la palla in aria.

H: Il girone con il derby e le interdivisionali…commenti sulle avversarie?

D: Di solito non mi sbilancio in pronostici, mi sembra poco utile sia come giocatore che come allenatore. Posso dire che sicuramente ci sarà da lavorare duramente, visto che quest’anno per noi non sarà un girone facile a causa dei nuovi innesti. Per il Derby sono sicuro che verrà fuori una bella partita: mi incuriosisce vedere i passi da gigante che hanno fatto i Vipers in questi ultimi anni in campo.

J: come detto è presto per capire qual è il nostro livello quest’anno. Sicuramente in regular season affronteremo buone squadre alla nostra portata (mi auguro!) dubito in ogni caso che vedremo punteggi come quelli degli ultimi campionati. Complessivamente il livello della 2° divisione quest’anno mi sembra molto più alto rispetto allo scorso anno. I Mastini hanno messo su il cosiddetto “squadrone”, i Warriors sono sempre una squadra da IFL e con ottimi allenatori, oltre ai nomi già noti di Barbari, Blue Storms, Cavaliers, Saints, Blacks, Elephants. Insomma, difficile fare pronostici.

H: rimpianti per essere passato sulla side line come allenatore e non giocare?

D: Sicuramente non è semplice. Ammetto che il mio fegato ne risente spesso, ma, a parte gli scherzi, è un passaggio fondamentale, che con il tempo ho imparato ad apprezzare. Fare il Coach è più duro che fare il MLB: in questo ruolo hai molte più responsabilità e richiede dialogo , tempo, conoscenza e una scorta enorme di pazienza. Ora capisco cosa hanno passato i miei coach all’epoca quando giocavo. Per me, che adoro le sfide, è un’occasione per migliorare ulteriormente,e, anche se non è facile, richiede molto del mio tempo e delle mie energie, ma in compenso le soddisfazioni che si possono ricevere sono altrettanto grandi.

J: direi che per me il treno ormai è passato!

Ufficio Stampa Hogs Reggio Emilia