Crusaders: Ottime indicazioni dal Beach Football edizione 2017

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WONDERBOOBS E TERZO TEMPO: REPLICANTI AL BEACH FOOTBALL 2017

Granelli di sabbia si spargono nell’aria al fulmineo calpestio di tanti piedi, nudi o avvolti da paia di calze dai colori più eterogenei. Piccoli frammenti del Beach Football 2017 targato Crusaders Cagliari che si è concluso domenica scorsa nei pressi del Beer Beach.

Per due pomeriggi la piccola porzione dell’immensa spiaggia quartese del Poetto ha lasciato libero sfogo ad esperti cultori della palla ovale e ai loro amici che il Flag Football non sapevano cosa fosse. Un mix perfetto confluito in un’irresistibile voglia di correre, ridere e condividere nuove esperienze a contatto con una branca sportiva che non manca certo di appeal.

Maschi, donne e bambini si sono così buttati nella mischia, costituendo l’anima delle dieci compagini (numero record) chiamate a sprizzare sudore e a sottrarre le flag avversarie sotto l’infuocata stella del sistema solare.

Il clima conviviale non ha impedito di lasciare libero sfogo ad una leale combattività che ha poi fatto scrivere le classifiche definitive.

UOMINI: I SITH PROVANO AD ESTROMETTERE I DETENTORI, INUTILMENTE

Nella competizione maschile lo staff organizzatore coordinato da Matia Pisu ha avuto la brillante idea di distribuire equamente esperti e neofiti, dando così un’uniformità di forze che ha aumentato decisamente il tasso di spettacolarità.

Per il terzo anno consecutivo esultano i componenti del Terzo Tempo che nella finalissima hanno sconfitto i Sith in una gara dai due volti: ad un primo tempo di marca grigia è seguita una seconda parte della sfida dove i detentori hanno avuto la maturità per assestare il colpo del definitivo successo.

Nella finalina prevalgono gli Odst sugli Inhumans. Dietro di loro Tullio’s e No Rep.

Ecco i commenti di alcuni protagonisti.

Aldo Canessa Cadone (Terzo Tempo): “Abbiamo avuto la meglio sui nostri avversari storici che anche in questa circostanza hanno dimostrato di avere i numeri per saper vincere. La gara sembrava ostile, ma i Sitih sono apparsi nervosi mentre noi siamo stati molto grintosi e con maggiore spirito, elementi fondamentali che di sicuro ci hanno permesso di trionfare. Senza dimenticare i pochi ma fruttuosi allenamenti disputati alla vigilia del Beach Football. Da parte mia posso dire di avere contribuito alla conquista del podio più alto per aver portato quella poderosa ventata briosa di cui la squadra ha tanto bisogno”.

Giuseppe Gandolfo (Terzo Tempo): “Non è un caso che si stia vincendo da tre anni a questa parte. Penso che il merito sia dell’affiatamento di squadra scaturito dal legame saldo della triade composta da me, Gianfranco Farris e Roberto Peri. Peccato per l’assenza di Carlo Aymerich alla finalissima, ma siamo riusciti comunque nella nuova impresa. Continuiamo ad essere la squadra da battere anche per l’edizione 2018 e già in tanti ci stanno corteggiando per far parte del nostro favoloso team. Un grazie alle pastiglie per il mal di schiena che hanno consentito di dare il mio contributo alla causa”.

Luca Puddu (Terzo Tempo): “Sono reduce da un serio infortunio, ma sono riuscito a siglare il touchdown della vittoria. Mi sono sorpreso piacevolmente in difesa, reparto a me quasi sconosciuto. Credo che le sedute di allenamento, condite da tanta complicità e divertimento, ci abbiano consentito di ipotecare la vittoria. Gli avversari sono stati bravi ma noi avevamo qualcosa in più, c’eravamo soprattutto con la testa”.

Sergio Andrea Meloni (Sith): “Siamo stati tutti molto bene, ed è questa la cosa più importante. Per ciò che riguarda l’aspetto tecnico della finale, ci è mancato l’apporto del ricevitore Francesco “Asparago” Meloni che nelle precedenti gare si era reso protagonista di ben 7 touchdown, figurando come il miglior top scorer della manifestazione”.

DONNE: L’ESPERIENZA DELLE WONDERBOOBS FA LA DIFEFRENZA

Due le formazioni femminili presenti. Le navigate Wonderboobs hanno avuto vita facile al cospetto delle novelline Tabata che hanno comunque dimostrato di saperci fare. E i miglioramenti si sono evidenziati già domenica, ventiquattro ore dopo il match d’andata. Nonostante il clima amichevole, in campo non sono mancate quelle spigolosità che contrassegnano il sano agonismo. E la foga al femminile è capace di attrarre particolarmente i curiosi.

A fine gara sono state raccolte le seguenti impressioni:

Silvia Taccori (Wonderboobs): “Nonostante ci si conosca tutte, lo spirito competitivo emerge ugualmente. Abbiamo prevalso semplicemente perché alle spalle abbiamo più anni di attività e conosciamo benissimo le regole; si sa, non è una disciplina facilissima da assimilare. Nonostante ciò le nostre avversarie sono state ammirevoli. Per noi è un onore riuscire a portare avanti ogni anno questa manifestazione. Grazie all’impegno degli organizzatori, che mettono tempo, soldi e passione, ci viene data questa possibilità. È fantastico che nuove ragazze si siano avvicinate alla palla ovale e abbiano coinvolto altre loro amiche; in passato partecipavano come spettatrici ma si rifiutavano di provare. Per i Crusaders è fondamentale vedere nuove facce che ruotino attorno al mondo del Football. Trovo molto emozionante anche la partecipazione dei bambini che sono stati bravissimi. Si deve investire su questi fronti anche per l’attività invernale, allargare gli orizzonti è di fondamentale importanza”.

Giulia Congia (Wonderboobs): “Sarebbe una buona cosa osare anche in contesti extra estivi con l’attività femminile e soprattutto quella maschile, coinvolgendo anche i bambini dai nove anni in su che comincerebbero un’attività poco conosciuta ma bella e molto educativa. Nel nord e centro Italia esistono alcune squadre femminili di tackle (la disciplina con contatto fisico ndr), ma sarebbe bello costituire anche una squadra di Flag femminile. Il problema ruota attorno alla disponibilità di qualcuno che abbia voglia di allenarci. E ne approfitto per lanciare un appello. Se qualcuno è propenso si faccia avanti”.

Barbara Pisano (Tabata): “Esperienza bellissima, soprattutto nella componente divertimento. Nel giro di appena ventiquattr’ore ho notato maggiore consapevolezza da parte della mia squadra che annoverava compagne completamente all’asciutto da qualsiasi nozione di flag football e mai in passato avevano assistito ad una gara ufficiale di questa disciplina. Nonostante ciò sono entrate in campo molto cariche e contente di aver fatto questa esperienza. La voglia di provare era tangibile anche se alcune di loro, poco prima di mettere il piede in campo, sono state tentate di cambiare idea. Alla fine si sono lasciate coinvolgere e questo particolare mi è piaciuto tanto. La sconfitta brucia, ma le avversarie sono state bravissime; la mia è una affermazione di parte perché sono mie amiche e in passato ho militato con loro. Ma la cosa migliore è divertirsi reciprocamente”.

Marta Congia (Tabata): “Tutto è stato divertente. Sinceramente ho visto molta competizione in campo da parte delle Wonderboobs che erano evidentemente più attrezzate. Noi comunque ci siamo sostenute vicendevolmente e penso che non mancherà da parte nostra la voglia di partecipare alla prossima edizione. Il bello di queste iniziative è che si conoscono nuove persone”.

MATIA PISU: “SI MIGLIORA ANNO DOPO ANNO”

L’organizzazione cresce. L’aver formato dei team equilibrati ha rappresentato una svolta di non poco conto. Il patron Matia Pisu contempla soddisfatto le ultime fasi della due giorni che ha richiamato in campo anche vecchie glorie e giovani che da qualche tempo avevano abbandonato il Football Americano; si spera che possano di nuovo cavalcare la mission crociata a partire da questo autunno. Un po’ di delusione gliela si legge in faccia quando deve parlare delle defezioni importanti dell’ultimo momento. Il match dedicato agli junior è stato tra i più significativi. Galoppare nella sabbia marina si sono visti i rappresentanti maschili e femminili di Avengers e Junior League.

“Sono molto contento perché c’è stata una bella partecipazione e il clima ideale – dice Matia Pisu – disteso e incline al divertimento che è la componente più importante. Godibile e spassosa la performance dei bambini che hanno catalizzato l’interesse dei presenti. Non è stato facile organizzarlo, ma alla fine ci siamo riusciti; abbiamo fatto tesoro delle cose che ci potranno essere utili da fare per le prossime edizioni. Partendo da queste basi si può migliorare ulteriormente nelle prossime edizioni”.

Terminata l’appendice estiva e goliardica, si inizia a parlare di programmazione per la prossima stagione.

“A ottobre si riprende – rimarca Pisu – e nel mentre si va in palestra per non stare fermi. Non mancherà la Combine che pubblicizzeremo più avanti e con la quale vorremmo cercare nuove persone disposte a cimentarsi con il Football Americano”.

Giampaolo Puggioni
Ufficio Stampa Crusaders Cagliari