I Bengals portano il football a scuola

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La società bresciana realizza una collaborazione col Copernico per divulgare il flag football tra gli studenti.

Iniziamo dai numeri: 5 coach coinvolti, 6 insegnanti scolastici, 19 classi partecipanti, 25 giorni di presenze, 75 ore di lezioni, innumerevoli studenti dai 14 ai 19 anni. Sono questi i numeri della bellissima iniziativa tra i Bengals Brescia e il Liceo Scientifico Statale “Copernico” di Brescia per far conoscere un’attività sportiva ancora poco diffusa nelle scuole italiane, il flag football. Gli studenti hanno risposto positivamente all’iniziativa che è iniziata il 10 gennaio e terminerà il 29 febbraio.

Il flag football è una pratica sportiva derivante dal football americano ma è priva di contatto fisico. Si usa lo stesso pallone ovale, le squadre sono composte da almeno 5 giocatori e una partita dura 40 minuti. A differenza del football americano, l’avversario non viene fermato con un placcaggio ma con la presa di una striscia di tessuto legata in vita. Gli atleti indossano infatti delle cinture dalle quali pendono due flag. Quando un atleta sfila la flag del proprio avversario il gioco si ferma e poi si riprende l’azione successiva dal punto di fermo.

Michele Viviani è stato il responsabile del progetto per i Bengals Brescia; insieme ai compagni di squadra ha portato competenza e motivazione nel Liceo, entusiasmando gli studenti. L’approccio friendly si è rivelato vincente per suscitare la curiosità dei giovani, che si sono impegnati in tutte le prove proposte: drills, prove di agilità con la palla, corsa su circuito, prove di ricezione palla, tuffo su ricezione palla, simulazione di placcaggi con il dummy, competizioni one-to-one e one-to-two.

Riccardo Rota, vice presidente della società, si è detto grato per l’importante progetto che il Copernico ha voluto affidare ai Bengals Brescia. “Abbiamo ricevuto una risposta molto positiva da parte degli studenti e degli insegnanti. Il nostro progetto non si ferma qui, puntiamo a coinvolgere anche le scuole medie”. 

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La speranza è che anche altri enti pubblici e scuole prendano a cuore il progetto sportivo-educativo della società blu-argento, nelle parole del dirigente Vincenzo Uliano: “Non siamo affatto nuovi ad iniziative del genere. Circa 6 mesi fa i nostri coach hanno svolto una dimostrazione presso la ISB – International School of Brescia; nel 2014 è stata fatta una collaborazione con l’Istituto Pastori sul flag football. Lo scopo delle nostre iniziative è di presentare uno sport poco conosciuto in Italia e quindi offrire ai giovani un’alternativa per praticare uno sport divertente, una alternativa che si differenzia dalla solita offerta di sport con la palla”.

Per il Copernico, è stato il Prof. Forelli a farsi promotore dell’iniziativa, ottenendo il via libera del Preside e dal consiglio docenti.  “Lo sport è uno strumento importante nell’educazione dei giovani perché insegna quei valori che un individuo successivamente porta con sé per tutta la vita, quali: il rispetto delle regole, la motivazione, la cultura dell’impegno per raggiungere un obiettivo…. Lo sport riesce ad insegnare ai giovani anche la cultura della fatica, un valore che si è perso nella società di oggi dove ai ragazzi viene concesso tutto e subito”.  E’ emerso che sono pochi gli studenti che al di fuori dell’orario scolastico praticano una attività sportiva con regolarità “Mi auguro che questi giovani possano appassionarsi al flag football o al football americano… e se ciò non dovesse essere, spero almeno che la Vostra presenza faccia scattare negli studenti il desiderio di fare più sport”.

La Prof.ssa Branca era l’unica tra gli insegnanti ad avere già una conoscenza teorica sul flag football e ha aderito volentieri all’iniziativa. “Ho pensato giustamente che i Bengals fossero in grado di mettere a disposizione del Copernico le competenze tecniche e atletiche per insegnare questa attività”.

La Prof.ssa Chiapperini è stata tra le più convinte dell’iniziativa e ci ha spiegato che il Copernico non è nuovo ad iniziative di contenuto sportivo. “La scuola deve aprirsi all’esterno per cogliere le opportunità formative che il territorio offre, in questo caso conoscere una nuova disciplina sportiva come il flag football”. La docente ha ricordato anche le altre iniziative svolte dal Copernico in passato, ad esempio il parcour, l’evento Sport in Castello, il rugby, il tennis. “Voglio che i ragazzi conoscano il maggior numero di sport, quelli più diffusi e quelli meno noti. Lo sport può aiutare i ragazzi a crescere, ad ampliare le proprie conoscenze”.

La Prof.ssa Trainini ritiene necessario che la scuola si apra ad iniziative extrascolastiche di tipo formativo. In particolare “Lo sport è un mezzo di educazione importante perché offre un universo di valori complementare a quello offerto dalla famiglia e dalla scuola”.

La Prof.ssa Bandera ha suggerito di portare il flag football anche nelle scuole medie perché “A ragazzi così giovani bisogna dimostrare che non esiste solo il calcio, ma ci sono molti sport altrettanto importanti e validi”.

L’ultima parola spetta al Preside, Prof. Luciano Tonidandel. “Nella mia attività ventennale di docente e poi di preside mi sono posto molte volte la domanda su che tipo di scuola avrei voluto per i giovani… e ho trovato la mia ispirazione nel motto latino: “Mens sana in corpore sano”: Mente sana in un corpo sano. Che è l’ideale di educazione che avevano i Romani.  In qualità di educatore, considero lo sport uno strumento di crescita per gli studenti e la scuola deve sostenere anche le attività sportive scolastiche ed extrascolastiche. Fare sport fa bene anche ai risultati scolastici: ho notato che coloro che praticano sport sanno organizzare il tempo e gli impegni in modo migliore di coloro che non fanno nulla. E inoltre la pratica sportiva aiuta a scaricare la tensione, a ridurre lo stress dello studio, delle verifiche.  Quindi mi viene da pensare che la scuola migliore non è quella che sforna ragazzi con tanti 8 e 9 in pagella, ma è quella che al termine dei 5 anni fornisce ai ragazzi gli strumenti per navigare da soli nel mare della vita. L’istruzione e lo sport offrono questi strumenti. Il mio desiderio è che una volta usciti dal Copernico i miei studenti si facciano largo nella vita e nel mondo, accettino sfide e si comportino sempre correttamente.”

Il Preside ha accettato volentieri la proposta didattica dei Bengals, comprendendo i meccanismi piscologici del football – un gioco di squadra che però valorizza il lavoro del singolo. “Negli sport di squadra i ragazzi lavorano insieme, fanno gruppo, trovano spazio e modo per esprimere se stessi o il proprio talento… e alla fine tutto ciò contribuisce al realizzo della personalità di un giovane. I ragazzi di oggi hanno interessi e motivazioni latenti, spesso male indirizzate o inespresse…. pertanto bisogna trovare il tasto giusto per sbloccare il talento dei nostri giovani. E i tasti possono essere lo sport, l’arte, la musica, il teatro, etc”.

In merito al progetto tra Bengals e Copernico, il Preside esprime soddisfazione. Avendo partecipato di persona ad una lezione, ha visto che i giovani coach Bengals usavano un linguaggio friendly con gli alunni e “Hanno dimostrato di avere passione e competenza per il football; sono stati credibili e pertanto sono stati apprezzati”.  Probabilmente la collaborazione avrà un futuro anche perché si tratta di uno scambio alla pari: i Bengals hanno portato il flag football al Copernico, il Copernico ha dato ai coach Bengals la possibilità di acquisire pratica su come tenere una lezione didattica, come interagire con i giovani, come fare per ascoltare…. “Un bravo coach non è chi sa insegnare bene, ma chi sa anche ascoltare e capire gli altri”.

Il Preside si è impegnato a sostenere le tigri bresciani nella prima partita in casa. Da parte loro, alcuni ragazzi hanno chiesto informazioni per praticare il tackle football.

Pierandrea Marca
Ufficio Stampa Bengals Brescia