Braves, la difesa non basta

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Ai Warriors il primo derby della stagione

Il contorno è quello che ti aspetti da un derby, buona presenza di pubblico, la giusta tensione agonista che si respira sin dal warm up e un bel campo paludoso che fa presagire una battaglia di muscoli, tenacia e testa. Devono trascorrere due interi quarti (meno 21 secondi) per vedere il risultato sbloccato. Ma andiamo con ordine. La prima metà della partita è un trionfo delle difese.

I Warriors riescono a schiacciare pian piano i Braves sulla propria end zone a forza di punt e contro punt in un festival di 3&out da ambo le parti che produce solo un tentativo di field goal per i guerrieri che però esce largo alla destra del palo. I Braves intercettano un lancio profondo di Scaglia e tornano in attacco da buona posizione collezionando tuttavia ben tre offside in un solo drive. Gli elfi guerrieri continuano a guadagnare faticosamente campo ma gli assalti bianco blu si infrangono contro la muraglia eretta dalla difesa guidata da Vincent Argondizzo. Da una parte e dall’altra, complice il terreno non in perfette condizioni, è tutto un susseguirsi di incompleti, intercetti, fumbles e snap non esattamente precisi.

29313815_1752300838195517_4355113038760640512_oProprio quando sembra che si debba andare al riposo con il tabellone inviolato, arriva il colpo di scena. Su un gioco rotto Scaglia esce in scramble dalla tasca e viene placcato sulle 50 yard ma una flag gialla vola in mezzo al campo e l’arbitro punisce l’intervento della difesa grigio-amaranto con un “horse collar”. Con una manciata di secondi da giocare Scaglia trova il corridoio giusto e con un lancio preciso pesca uno dei suoi ricevitori che, prima di entrare in end zone, rompe un paio di placcaggi e porta i Warriors al momentaneo vantaggio. La partita è molto equilibrata e i padroni di casa, seppur faticosamente, riescono a muovere palla in attacco mentre i Braves sono ancora in attesa di chiudere il loro primo “primo down”.  Al rientro in campo ci si aspetterebbe di vedere la reazione dei lupi ma la sceneggiatura della partita continua sulla falsa riga dei due quarti precedenti, con entrambe le difese che dominano i rispettivi attacchi e i Warriors che alla fine allungano sul 12 – 0.

Anche se non è facile tracciare un bilancio positivo di questo derby, due considerazioni vale la pena  farle. La prima:  la difesa dei lupi c’è, e si vede. La seconda: le sconfitte hanno sempre qualcosa da insegnare e gli aspetti da migliorare sono chiarissimi. L’obiettivo primario, ora, è dare all’attacco la possibilità di esprimere tutto il suo potenziale il più velocemente possibile e, comunque, entro sabato prossimo, quando i Braves andranno a Sant’Agata per incontrare i Knights, anche loro ancora a secco di vittorie.

La posta in palio per entrambe sarà altissima perché una delle due contendenti riuscirà a smuovere il tabellone mentre per l’altra la strada verso i playoff comincerà a diventare proibitiva.

Marcello Menegatti
Ufficio Stampa Bologna Braves

Foto Andrea Donati

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