Alla “Warriors Night” i Guerrieri bolognesi lanciano il loro grido di battaglia

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Erano in più di 140 le persone che sabato sera hanno presenziato alla Warriors Night dei guerrieri bianco/blu. Una serata piena di entusiasmo, emozioni e fratellanza.

Un evento nuovo ed assolutamente speciale che, come hanno dichiarato i dirigenti del Team, diverrà un appuntamento canonico all’inizio di ogni anno sportivo.

Qualcuno ha ipotizzato che dallo spirito della serata si sarebbe percepito subito il sentiment del Popolo Guerriero e soprattutto la voglia di rivincita dei giocatori. Se così fosse, non vorremmo essere nei panni degli avversari dei guerrieri per il prossimo campionato.

“Tirati su Guerriero” è stato il leitmotiv della serata, stampato sulla maglietta distribuita all’evento con l’acronimo #RUW (Rise Up Warrior), assieme al logo ufficiale e al numero 12 in onore del mitico dodicesimo uomo in campo dei bolognesi: il grande pubblico dei Warriors.

Giocatori, allenatori, dirigenti, componenti lo staff ed alcuni sponsor hanno condiviso l’atmosfera di una serata in grado di unire lo spirito dei senior all’entusiasmo degli under, la passione dello staff alla fede dei mitici genitori del settore giovanile. In sostanza, in gergo cinematografico, un granissimo successo di pubblico e di critica.

La serata è nata proprio dalla voglia di alcuni dei vecchi giocatori che hanno svelato ai presenti un particolare intimo della propria esperienza sportiva.
La sera del 24 giugno 2017, quando i Warriors uscirono sconfitti nella semifinale del campionato italiano all’Alfheim Field, alcuni dei protagonisti si sono ritrovati con gli occhi lucidi per cercare di capire cosa non avesse funzionato e cosa si sarebbe potuto fare di meglio per migliorare la performance del gruppo. La cosa positiva è che non ci sono state delle scuse a parziale giustificazione della sconfitta, ma il gruppo ha identificato proprio se stesso come prima ed unica causa dell’accaduto; quando una persona sbaglia, ne comprende i motivi e li condivide con gli altri del gruppo, il solving problem viene da sé: il gruppo ha fallito, il gruppo deve trovare la soluzione.

E così è stato. Già dalla mattinata successiva quando i giocatori hanno iniziato ad organizzarsi per studiare un percorso di allenamento in palestra per migliorare le singole prestazioni, gli allenatori hanno esaminato i punti deboli individuando le soluzioni possibili indicando nuovi ruoli e nuovi atleti che avrebbero potuto essere molto utili per il futuro, lo staff ha rivisto alcune procedure di lavoro per migliorarlo ulteriormente e rendere l’evento “partita dei Warriors” sempre più come una festa dell’intera famiglia, i dirigenti che hanno iniziato un confronto serrato con gli sponsor già consolidati e cercato dei nuovi partner che potessero, attraverso le storie emozionanti loro raccontate, essere coinvolti da questa passione ed infine il pubblico, la torcida bianco/blu, attraverso un comunicato ufficiale, ha buttato giù le basi del rinnovato impegno per l’anno successivo.

In sostanza, ognuno ha sottoscritto un proprio patto di amicizia ed alla fine, il 13 gennaio 2018, giorno precedente al 37esimo compleanno dei Warriors (14 gennaio 1981), i giocatori hanno potuto riabbracciare il ritorno in maglia guerriera di vecchi amici “emigrati” in altri lidi per varie motivazioni: Ervis Cira ed Andrea Mirenda da Milano, sponda Rhinos e Manuel Masi dai Ravens Imola; Matteo Fajeti, Paul Bracciale, Cristi Ciobanu ed Antonio Sciacqua indosseranno nuovamente la maglia del guerriero dal casco alato ed Edoardo Gulisano dagli Elephants Catania ed Andea Nanni, per la sua prima volta, aumenteranno la rosa degli atleti destinati al Senior Team 2018. Sono previste, inoltre, importanti novità provenienti anche dal settore giovanile tra le quali quell’Alessio Corazza, leader delle corse dell’under 19.

Ma non è tutto; il coaching staff, che sta ancora definendo alcuni fondamentali ruoli da ricoprire, ha sottoscritto un accordo con uno dei migliori ed esperti allenatori del reparto offensivo d’Italia; dai Rhinos Milano è arrivato Coach Andrea Vecchi, che affiancherà personalmente Coach Giorgio Longhi nella conduzione dell’offense 2018.
Ed ancora, nuovi amici sponsor incrementeranno il numero di partners fondamentali per lo sviluppo della società, e, seppur sempre con spirito esclusivamente volontaristico, lo staff sta portando nuovi addetti all’interno dell’organizzazione.

In sostanza una piccola ma significativa rivoluzione guerriera, presentata in una location di cui, siamo sicuri, nei prossimi mesi tutta Bologna, e non solo, sentirà frequentemente parlare. Si tratta del progetto che troverà la sua ufficialità nel prossimo mese di marzo, ma è già praticamente quasi pronto.

Lo Human Performance Institute di Bologna in via Sebastiano Serlio n.26, un ambizioso progetto divenuto realtà grazie all’impegno del suo creatore Nicolò Willo Scaglia, tra l’altro qb dei Warriors, e di suoi stretti collaboratori.

Un Istituto di Formazione, Ricerca ed Assistenza medica specialistica indirizzata verso differenti aspetti: nel mondo dello sport, del lavoro e della vita quotidiana di tutte le persone.

Alcune decine di qualificati professionisti hanno strutturato una rete professionale in grado di intervenire in differenti campi sanitari, uno dei quali è proprio il miglioramento delle performance dell’attività sportiva, professionistica e/o dilettantistica.

La società dei Warriors ne farà parte integrante con grandissimo orgoglio attraverso le esigenze sportive e di miglioramento della qualità della vita di tutti i propri tesserati consentendo all’Istituto di lavorare per migliorare le performance anche dei più giovani atleti.

Un grazie a tutto il Popolo Guerriero. La battaglia è appena iniziata, ma la posta in palio è altissima per i Warriors e per l’intera Bologna sportiva.

Ufficio Comunicazione Warriors Bologna