Mario Alba agli AGSM Mastini Verona

0

Inserimento di grande esperienza nel coaching staff gialloblu

Un nuovo pezzo da novanta per gli Agsm Mastini Verona. I gialloblu del football americano fanno sul serio e acquisiscono in veste di offensive line / quality coach Mario Alba, storico giocatore dei Lions Bergamo e della Nazionale Italiana. L’ex numero 73 orobico, collaborerà con coach Filippo Pivetta per la crescita di un reparto, quello della offensive line scaligera, di grande spessore, ma dai grandi margini di crescita.

Mario Alba, 38 anni il prossimo giugno, ha un palmares importante in veste di giocatore con campionati italiani e coppe europee vinte con il casco d’orato dei leoni orobici. Esperienza e qualità tecnica acquisita negli anni, lavorando duramente sul campo in uno dei ruoli più complessi del football americano. Per lui è giunto il momento di mettere a disposizione tutto il suo sapere ai cagnacci gialloblu, in un campionato che li vede attualmente a punteggio pieno dopo le prime tre gare.

Una figura importante per il sistema di attacco dei Mastini Verona, che aggiungono ulteriore qualità ad uno staff capitanato dall’offensive coordinator Andrea Ventura e dall’head coach Michele De Martin.

Abbiamo scambiato qualche battuta con il nuovo arrivato nello staff tecnico dei Mastini Verona.

Mario, la dirigenza scaligera ti ha portato al campo di allenamento una sera e sembra proprio che ci abbia messo davvero poco per convincerti ad indossare i colori gialloblu?

«Beh diciamo che quando Stefano Simeoni chiama è difficile dire di no. Ci conosciamo da tempo immemore e la stima nei suoi confronti è immensa, una delle rare persone d’onore in questo panorama sportivo. Ciò che mi aveva descritto è stato subito confermato da quanto visto al campo d’allenamento. Un ambiente sano che mi ha subito colpito positivamente.
La ciliegina l’hanno messa i fratelli De Martin, con i quali è stato subito feeling immediato per valori e progetti».

A gestire il reparto della linea offensiva hai trovato coach Filippo Pivetta, un altro grande appassionato di football americano come te, come tutto questo coaching staff?

«Sicuramente non è facile arrivare a stagione iniziata. Devo però constatare piacevolmente che Filippo mi ha subito messo a mio agio illustrando minuziosamente il lavoro effettuato fino ad oggi. Sarà sicuramente una piacevole collaborazione legata ad una reciproca crescita sportiva e personale».

Cosa puoi dirci dei giganti che hai iniziato ad allenare, l’head coach scaligero Michele De Martin, parla di una “OL” dalle grandi potenzialità?

«L’impressione iniziale è stata sorprendente! È il sogno di ogni coach avere del “materiale umano” così imponente sul quale lavorare. La prestanza fisica di questi ragazzi è clamorosa così come lo sono le loro potenzialità. Hanno dei margini di miglioramento enormi, vista anche la giovane età, e tutte le possibilità di diventare dei protagonisti assoluti del movimento. Sarà però necessaria tanta abnegazione e volontà di mettersi in gioco».

A Verona ritrovi molti ex compagni di squadra e avversari storici. Alcuni ancora in campo, altri al tuo fianco nello staff tecnico. Un facile ambientamento quindi?

«Eh si, quasi un “ritorno a casa”. Sono tantissimi ed è stato bellissimo ritrovarsi di nuovo insieme. Con Andrea Ventura, Ciba (Christian Costanzo n.d.r.) ed Attila Bonacci, abbiamo incrociato i caschi nelle più storiche sfide sull’asse Bergamo-Bolzano, condividendo gli stessi valori sportivi che hanno permesso un rapporto d’amicizia che dura da oltre un decennio. Poi c’è Gennaro, il comandante. Dal 2000 divido il campo con le maglie di Bergamo e la Nazionale oltre alle mille battaglie uno contro uno sulla linea di scrimmage. Ritrovo Marcello Mutascio dopo aver condiviso insieme l’esperienza dell’europeo austriaco. Mi auguro recuperi presto dal suo infortunio e ritorni a disposizione nel finale di campionato o negli eventuali playoff. Passando ai bergamaschi in gialloblu, devo dire che con Marco Podavitte, Simone Brega e “Peter” Brugali abbiamo condiviso un percorso di crescita decennale nello stesso spogliatoio. Non servono molte parole per descriverlo. E poi Carlo Carminati, per me sarà sempre “Carletto”. Sono estremamente orgoglioso di quanto sia cresciuto. Dopo averlo “scoperto” sportivamente, è stato il mio QB per anni e ritrovarsi nuovamente insieme sul campo è sicuramente emozionante. Un leader assoluto che incarna pienamente i valori del suo ruolo. Ringrazio nuovamente la società e il presidente Simone De Martin per l’opportunità che mi è stata data. Sono convinto che insieme potremmo toglierci grandi soddisfazioni».

Buon lavoro Mario, contenti di averti in gialloblu.

ufficio stampa Mastini Verona