I Bengals arrivano al giro di boa del campionato Fidaf 2019 di Seconda Divisione con un eccellente ranking di 3 W e 1 L, con l’ambizione di proseguire il cammino virtuoso. Il match clou di Sabato 13 aprile sarà in casa dei Rhinos Milano, squadra di assoluto spessore: 4 campionati nazionali vinti (l’ultimo nel 2017 a Cesena), varie partecipazioni alle competizioni europee, numerosi giocatori inseriti nel giro della Nazionale, un coaching staff di alto livello e soprattutto la capacità di attrarre i big del football Made in USA (ricordiamo nel 2016-2017 l’assunzione come Head Coach dell’icona sacra Chris Ault, inventore della pistol offense).
I “canteranos”* di coach Maggini affronteranno una nobile del football italiano, una squadra che 12 mesi fa girava era nella serie A del football, ma che una scelta coraggiosa della dirigenza milanese ha fatto scendere in serie B già a dicembre 2018, lasciando soli-soletti i cugini Seamen nella massima serie. Come dire? A volte per fare due passi in avanti è necessario farne uno indietro e sicuramente i nero-arancioni sanno il fatto proprio.
La partita di sabato presenta vari spunti di interesse: Brescia ha il migliore attacco del campionato (143 punti fatti), Milano la migliore difesa (26 punti subiti): attacco contro difesa potrebbe essere una chiave di lettura del match. Ma quale sarà la strategia di gioco? Gioco di attesa e difesa (wait & hit)? Power football? Oppure i coach sceglieranno “l’attacco è la miglior difesa”? Quale QB uscirà dal campo con la maglia pulita? Ci saranno sacks? E quanti Intercetti?
Le statistiche dicono che i due team muovono la catena in modo diverso: i Rhinos nelle prime 3 gare hanno ottenuto 22 first down con corse / 22 first down con pass/ 10 first down con penalità. Al netto delle penalità, il loro gioco è equilibrato: 22-22. I Bengals invece guadagnano di più con i pass (31 first downs) che con le corse (24).
Le Tigri si presentano con un roster di 35 giocatori, composto da senatori e veterani, alcuni rookies e qualche gradito ritorno; la maggior parte dei giocatori proviene dal vivaio bresciano: canteranos, appunto. I Rinoceronti hanno un roster lungo e profondo con alcuni esordienti interessanti (tra tutti il QB Raven Ines, classe 2000). Mancano però i giocatori americani! Da entrambi i lati della linea di scrimmage i padroni di casa hanno validi players; per la Offense occhio al duo di WR Arioli (132 y, 1 TD), Elmi (202 y, 2 TD); da notare il trio di RB: Gerges 159 y, 1 TD, Gogat 110 y, 2 TD, Cambrisi 50 y, 2 TD. In difesa vanno ricordati i LB Basso 15 tackle e 2 sacks, LB Cerbone 14.5 tackle e 5 sacks il CB De Mas 12.5 tackle.
In casa delle Tigri, il duo RB Barbolla-Quarella sta scaldando il motore; certamente anche il corpo ricevitori vorrà dire la sua; la difesa è attesa ad una grande prova fisica, mentale, disciplinare; De Marco darà la caccia al QB avversario, Heida cercherà l’ennesimo intercetto, Scarpolini cerca il 100% nei Pat.
Maggini sintetizza la partita: “I Bengals vanno a Milano senza pensare al piazzamento nel ranking nazionale e senza alcun timore per gli avversari; la partita deve essere giocata e vinta anche sul piano psicologico, per cui rispetto avversari SI. Timore avversari NO. I Bengals dovranno impostare subito la propria partita, approfittando degli errori degli avversari ed evitando di commetterne. Certamente la difesa dei Rhinos è solida ed è molto forte contro il running game: noi dovremo trovare il modo di far avanzare la palla anche a terra e trovare il modo di scardinare la difesa”. Il coach chiude con un invito ai tifosi: “Mi aspetto un grande spettacolo ricco di emozioni; spero che i nostri tifosi vengano a Pero per incitare le Tigri. Ne abbiamo bisogno”.
Chi vincerà? Il nostro pronostico: vincerà la squadra che avrà espresso il miglior football, mantenendo il cuore caldo ma la mente fredda.
Sarà un sabato pomeriggio di sport e di football: un sabato pomeriggio bellissimo, dunque. Tutti a Pero!
Pierandrea Marca
Ufficio Stampa Bengals Brescia
Foto Anna Koj e Stefano Nicoli (KoledStudio)
*in una celebre conferenza stampa alla vigilia di una finale di Champions League, l’allenatore del Barcelona FC Pep Guardiola usò questo termine per definire i giocatori nati e cresciuti nel vivaio blaugrana; il termine è usato per valorizzare le radici e l’identità di una squadra. Fonte: youtube, Quotidiano Mundo Futbol.