Sapore di storia

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Nel 2015 era terza divisione. Nel 2016, seconda. Nel 2017, poi, un posto nei playoff con una strepitosa vittoria alle Wild card. Un sogno che qualcuno a Roma faceva ad occhi aperti già da molto tempo e che, comunque vada oggi a Bologna, finalmente inizia a divenire realtà.

I quarti di finale recitano Warriors Bologna. Recitano Alfheim Field; che per i più nostalgici, ma anche per chi lo è di meno e segue il football ormai da qualche anno, resterà sempre e comunque il Lunetta Gamberini. Uno stadio storico per i Warriors, ma anche perché, come vi avevamo mostrato qualche giorno fa con un video di altri tempi, su quel campo i Gladiatori ci sono già stati. E che partite hanno giocato.

Quel campo di battaglie ne ha viste molte. Tanta storia è stata scritta. Oggi la speranza più grande è quella di rendere onore a quella memoria disputando un Match intenso, che possa farsi cassa di risonanza del significato tanto storico, quanto attuale, che l’incontro tra queste realtà porta con sé.

I Warriors Bologna arrivano alla gara conosci delle proprie capacità. Una squadra imbattuta, che possiede la grande esperienza derivata dalla buona scuola e dai molti quanto recenti anni di IFL. Un team che possiede una rosa di giocatori importanti che, se si è depotenziata dopo la retrocessione, vanta ancora individualità importanti, capaci di fare la differenza in campo ad ogni livello di gioco. La “serie A” è l’obiettivo dichiarato dei felsinei. Tale obiettivo significa non perdere oggi. Significa non perdere più. Sono state diverse le settimane di stop e recupero per i Bolognesi. Arrivano al Match riposati, dopo un campionato molto concreto e capace – nonostante qualche apparente difficoltà – di far segnare solo risultati positivi.

I Gladiatori Roma, dal canto loro, si presentano alla gara sulla scia dell’entusiasmo unico che li contraddistingue. Un entusiasmo ritrovato, che si era smarrito non si sa bene dove, durante un campionato difficile e turbolento. Dopo il momento negativo una nuova impennata, un ritrovato equilibrio e un’accresciuta lucidità che ha portato a vittorie importanti come quella contro Catania e la successiva contro Brescia. Seppur provati dall’estenuante incontro dello scorso week end, l’eterogenea rosa giallorossa può scendere in campo per dire la sua. Vincere è davvero possibile. Anche perché essere imbattuti, non significa essere imbattibili. E questo ogni giocatore di football lo sa bene. Lo sanno anche i Warriors, che partono come favoriti in un incontro che chi sta sugli spalti sogna di poter raccontare il giorno dopo agli amici.

Sarà una partita dove a fare da protagoniste potrebbero essere le difese. Solida, quella di Giorgio Longhi, che da anni utilizza un sistema molto stabile e levigato, i cui forti equilibri riescono spesso a mettere in crisi il gioco avversario. Flessibile e ispirata, quella di Mattia Mingoli, capace fino ad oggi di adattarsi con successo ai molti e differenti attacchi avversari incontrati. Le difese, aggressive sulla linea e attente nei reparti secondari, cercheranno di fare il gioco sui diversi livelli del campo. Cercheranno di essere decisive nei singoli reparti, entrambe inseguendo un preciso obiettivo: fare la cosa giusta al momento giusto.

Gli attacchi delle due squadre cercheranno di far valere il proprio gioco offensivo, ma per farlo dovranno fare i conti con quelle difese. Sarà il solito gioco a chi sbaglierà di meno. Sarà la corsa al punto in più dell’avversario. Il potenziale esprimibile da entrambe le formazioni è altissimo e partirà dai due QB, Mingoli (Gladiatori) e Scaglia (Warriors), avversari di vecchia data che già si sono visti su side opposte in epoche giovanili e che hanno in parte condiviso le esperienze Nazionali con la maglia del Blue Team.

È tempo di scendere a combattere nell’arena. A ognuno la sua. Entrambe, alla storia. FORZA E ONORE.

Ufficio Stampa Gladiatori Roma