ATTO FINALE
L’ultima partita di un campionato a dir poco sciagurato mette in risalto due aspetti. Intanto la necessità di fare bella figura per ritrovare morale, dopo sette insuccessi di fila. E poi l’incubo della retrocessione: se da un lato risulta mortificante, dall’altro consente di chiudere un ciclo e ricominciare dal pur sempre dignitoso campionato a nove giocatori che tante soddisfazioni ha dato alla franchigia isolana.
Dibattiti a parte i crociati si stanno allenando per evitare il peggio, anche se la matricola Gorillas ha dimostrato di avere ottime doti; e già riuscire ad impensierirli sarebbe un grande successo.
E a proposito degli infortuni continui che hanno minato lo spogliatoio crociato, arriva la testimonianza di Gianfranco Farris (vedere intervista in basso) che nonostante i suoi ripetuti rapporti con le strutture ospedaliere non ha mai sopito la passione per questa disciplina, erroneamente definita pericolosa dai poco avvezzi.
GORILLAS VARESE vs CRUSADERS CAGLIARI
VARESE – Jungle Field Nicolò De Peverelli – Via Sette Termini
28/05/2017 – Ore 13:00
LORO PARTONO DA FAVORITI
Esaminando le sette gare disputate fino ad ora dai Crusaders, solo tre sono terminate con scarto minimo. In casa degli Skorpions fu di due punti, mentre i forti Gladiatori si imposero con tre lunghezze di differenza. I prossimi avversari fecero loro la posta a Monte Claro con un 17 – 7.
L’head coach rosso argenteo Giuseppe Fiorito ha chiesto ai suoi di presentarsi in massa agli ultimi allenamenti perché la parola retrocessione rimbomba continuamente nella mente della dirigenza: “Per regolamento – chiarisce definitivamente Fiorito – le peggiori squadre delle seconda divisione retrocedono in terza, per cui lo spettro è più che concreto. Ci deve servire da stimolo per dare il massimo contro una squadra già salva ma senza ambizioni di play off”.
Come stai digerendo la sconfitta con gli Skorpions?
Non l’ho digerita
Cosa ne pensi del rendimento dei Gorillas fino a questo momento?
Per essere il primo anno in seconda divisione devo dire che hanno disputato un ottimo campionato.
L’allenatore dell’attacco Aldo Palmas è sembrato molto scosso dopo la sconfitta di sabato
Lo posso capire; in tutto il campionato non è mai riuscito a schierare la stessa linea d’attacco; quest’anno l’Offence ha fatto molta fatica a esprimere il proprio potenziale e più di una volta ci siamo trovati con una manciata di giocatori agli allenamenti. In quei momenti è veramente arduo avere stimoli da trasmettere.
GIANFRANCO FARRIS RIFAREBBE TUTTO, ANCHE SE HA UN SOLO RAMMARICO
Chi ha buona memoria ricorderà la sua magnifica performance nel Nine Bowl del 2010. Il cornerback Gianfranco “Gespa” Farris, dopo la conquista del titolo tricolore dei Crusaders, ricevette anche il premio come miglior giocatore nella indimenticabile sfida contro gli Islander Venezia. In questa stagione è rimasto vittima di un infortunio: destino avverso che ha accomunato tanti altri suoi compagni. Ma per l’agente di commercio cagliaritano non è la prima volta che ciò succede e non ne fa assolutamente un dramma.
Quando incominciasti, a quindici anni, vivevi con l’incubo degli infortuni?
Venivo da altri sport e pesavo appena 63 kg; non molto meno di quanto i valori della bilancia esprimono attualmente. E proprio come ora badavo a divertirmi, non ho mai pensato agli infortuni!
Raccontaci i tuoi stop forzati degli ultimi vent’anni.
Ho rotto e ricostruito il legamento crociato anteriore nel 2011: è stato l’infortunio più brutto emotivamente perché successe l’anno dopo lo scudetto ed avevamo fatto la perfect season. Mi ruppi ad Ostia l’ultima partita prima dei play off! Praticamente l’unico rammarico della mia avventura in questo sport. Anni prima inclinai due costole, ma giocai lo stesso. Aggiungiamo la distorsione al polso lo scorso che non mi ha tenuto lontano dal campo, nonostante i rimproveri dei più saggi!
Perché non ti sei mai perso d’animo?
Il destino mi ha portato ad avere più incidenti in motorino che in campo. La meningite contratta nel 2013 mi ha tenuto a riposo più di qualunque altro infortunio, e oltretutto ho rischiato di farmi male in così tanti modi che l’ultimo dei problemi sarebbe infortunarmi per qualcosa che mi piace!
Prova a difendere la tua categoria
In qualunque sport succedono gli infortuni, statisticamente nel football son minori perché mentalmente e fisicamente dovremmo essere preparati al contatto ed allo scontro. Se dovessi smettere sarebbe per stanchezza o impegni lavorativi e personali.
Quest’annata sembra disastrosa in tutti i sensi. Come la valuti globalmente?
Le aspettative prima del campionato erano altissime, abbiamo formato un buon gruppo con parecchi nuovi giovani. Purtroppo nulla è andato come previsto. Toccato il fondo ora daremo la spinta per riemergere.
Si parla con insistenza di retrocessione, che ne pensi?
Avremmo meritato un altro posto in classifica, ma si avanza solo vincendo ed il campo ci condanna; speriamo di riuscire a far meno peggio delle altre squadre nella nostra stessa situazione negli altri gironi.
Infondi un po’ di ottimismo nel tuo spogliatoio
Quella dei Crusaders è la famiglia che ho scelto. Questo sport mi ha dato tantissime soddisfazioni, dalla nazionale junior al MVP nel Nine Bowl vinto. Ciò che mi rende più orgoglioso è il fatto di poter contare sui miei compagni anche fuori dal campo, anche con chi ha smesso da anni, e credo sia questo il dono più grande fattomi da quest’avventura.
Giampaolo Puggioni
Ufficio Stampa Crusaders Cagliari
Foto Battista Battino