Crusaders: Sabato il debutto casalingo contro i Gorillas

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TRIBUNA GIÀ DALLA PRIMA GARA IN CASA?

La speranza è questa: per calarsi comodamente nel clima della prima stagionale assoluta, il tifoso crociato forse potrà usufruire di un’opportunità mai vista prima. A ridosso del rettangolo erboso di Monte Claro potrà sedersi sulle tribune allestite per l’occasione. Lo annuncia con enfasi il presidente del sodalizio cagliaritano Emanuele Garzia, soddisfatto per il fattivo appoggio avuto dal pool dirigenziale in un’operazione durata anche troppo tempo. “Abbiamo lottato su tanti fronti per ottenere il placet da parte della Provincia – ha detto Garzia – e per questo ringrazio in particolar modo il nostro consigliere, giocatore e ingegnere Sergio Andrea Meloni che con la sua professionalità ha saputo ben districarsi tra gli aggrovigliati canali burocratici”. La visione del match assumerà quindi connotati molto diversi e sostenere con ardore il plotone crociato sarà meno complicato. La società Crusaders si accollerà tutte le spese di noleggio della tribuna, alla quale potranno accedere anche gli spettatori che seguiranno le altre discipline sportive praticate nel campo di via Cadello. É quindi una lotta contro il tempo: “La società che gestisce la struttura farà il possibile per montarla entro sabato – continua Garzia – certo è che se dovesse riuscirci sarebbe una gradita sorpresa. Altrimenti rimandiamo il tutto alla seconda gara in casa l’otto aprile”.

Il campo di Monte Claro
Il campo di Monte Claro

Nei giorni scorsi la Fidaf, (Federazione Italiana di American Football), in accordo con la franchigia isolana e quella degli Skorpions Varese ha fissato la data per recuperare l’incontro saltato due settimane per il maltempo: appuntamento a Vedano Olona (VA) domenica 22 aprile con inizio alle 13:30.

CAGLIARI (CA) –Campo Sportivo Monte Claro – Via Cadello N°9
17/03/2018 – Ore 20:00
CRUSADERS CAGLIARI vs GORILLAS VARESE

DARE IL MASSIMO SEMPRE E NON A SPRAZZI

I tanti superstiti che parteciparono alla doppia sfida dello scorso anno ricordano nitidamente che sia all’andata, sia al ritorno vennero sopraffatti negli ultimi scampoli di gioco. Segno tangibile di un deficit di tenuta atletica. Diversamente l’esito di entrambi gli incontri avrebbe potuto privilegiare gli atleti sardi.

a destra Stefano Murgia, col fotografo e webmaster Battista Battino (Foto Giulia Congia)
a destra Stefano Murgia, col fotografo e webmaster Battista Battino (Foto Giulia Congia)

Nella loro prima gara stagionale i gorilloni hanno perso l’imbattibilità casalinga ai danni dei cugini scorpioni. L’assetto dei rosso argento si sta completando in queste ultime ore con l’head coach Jarvis McGarrah che si interfaccia continuamente col suo coaching staff. “Mi sento molto carico – ha dichiarato l’allenatore originario della Florida – e ovviamente sono entusiasta, non vedo l’ora di iniziare, mi sento pronto per questo inizio di campionato”. Certo è che i team che si alterneranno in attacco e in difesa faranno il possibile per non deluderlo: “Mi sentirò soddisfatto, a fine gara, se i ragazzi riusciranno a dare il massimo delle loro capacità, insomma in termini percentuali pretendo che diano il cento per cento”. McGarrah ha provato ad avere notizie sui prossimi avversari: “Fanno parte di una squadra ben allenata – ha detto – che per giunta giocherà duro. Dobbiamo essere pronti e preparati per una gara che si preannuncia difficile”. L’head coach americano è sicuro di vedere tante facce nuove a Monte Claro e vorrebbe gratificarle con una buona prestazione. “Mi affaccio a questa realtà con molta umiltà – ha concluso McGarrah, ma nel contempo mi sento anche affamato di risultati. Sono grato e benedetto per avere avuto l’opportunità di allenare in Sardegna e di avere un gruppo di giocatori fantastici. Assieme al mio staff tecnico abbiamo lavorato duramente per preparare la stagione. Sono ansioso di vedere i risultati. Go Cru”!

Stefano Murgia
Stefano Murgia

STEFANO MURGIA SPERA IN UN CAMBIAMENTO DI MENTALITÀ COLLETTIVO

Tra le memorie storiche giocanti giganteggia anche l’uomo della sicurezza (safety) Stefano Murgia. Armeggia con palla ovale da diciotto stagioni e a quanto pare non ha nessuna intenzione di abdicare. All’ingegnere cagliaritano fa piacere aprire alle reclute il cassetto dei ricordi. E quando deve estrapolare le giornate più belle menziona sicuramente la partita giocata allo stadio Artemio Franchi di Firenze, ma anche le finali vinte e l’All Star Game. Ma a scanso di equivoci precisa: “Le giornate più belle so che devono ancora arrivare. Forza Crusaders, riniziamo a vincere”!

Che ci sia entusiasmo attorno alla figura di MCGarrah è un dato di fatto. Che idea ti sei fatto di quest’uomo che affascina chiunque?

«Tutti noi stiamo imparando a conoscere Coach Jarvis giorno dopo giorno. Personalmente posso dire di aver notato che oltre agli insegnamenti tecnico/tattici, il coach cerca di curare tanto anche l’aspetto mentale e questo aspetto lo condivido a pieno pure io».

E cosa vi dice in merito?

«Ritiene che il fisico, l’allenamento, gli schemi sono importantissimi è vero, ma se non cambiamo la nostra mentalità e non acquistiamo la voglia e la testa di chi vuole davvero vincere tutte le partite, non andiamo da nessuna parte».

Eravate già caldi per la prima trasferta. L’annuncio del posticipo vi ha scoraggiati o vi sentite ancor più motivati?

«Quando manca qualche giorno alla partita pian piano senti che l’adrenalina sale sempre di più. Apprendere la notizia del rinvio appena qualche ora prima un po’ mi ha spiazzato, ma se il campo non era praticabile forse alla fine è meglio così. Soprattutto per quanto riguarda il rischio infortuni e lo sviluppo degli schemi gioco».

Diversi hanno ripreso dopo tanto tempo, altri si stanno interfacciando per la prima volta con la disciplina. Come ti relazioni con loro?

«Qualcuno è tornato, qualche altro è andato via. Non è una novità, so che il football in Italia è così, sempre un po’ tirati, ma ogni anno si va avanti. Mi fa piacere che qualcuno si sia rifatto vivo dopo qualche anno, in una rosa corta è sempre utile e fa piacere anche ritrovarli come compagni. Sono arrivati anche diversi ragazzi nuovi, molto giovani, di questo sono contento, e se non saranno pronti quest’anno a scendere in campo lo saranno quello dopo, o quello dopo ancora, l’importante è la crescita progressiva».

Non conoscete i progressi delle già note avversarie. Alla luce di quello che stai vedendo durante gli allenamenti, secondo te cosa potete combinare in campionato?

«L’anno scorso purtroppo è andato male. Non vorrei pronunciarmi con grandi proclami tipo “Playoff” ecc. Qui non mi sembra di certo il posto adatto. Stiamo facendo di tutto per migliorare, posso solo promettere l’impegno massimo, e se così sarà i risultati arriveranno».

Al di là degli appassionati di questo sport, pensi che in queste settimane sia accresciuto l’interesse attorno a voi?

«Non so, lo spero. Il Coach fa molta promozione della squadra e di questo sono contento. Speriamo di vederne i risultati nei prossimi anni».

Lorenzo Ammarumma in-versione beach football
Lorenzo Ammarumma in-versione beach football

L’EX WARRIORS LORENZO ANNARUMMA FELICE DI CONDIVIDERE QUESTA BELLA ESPERIENZA

Le passioni maturano di persona in persona differentemente. Nel caso del ricevitore Lorenzo Annarumma l’amore per il football americano è di stampo ereditario. Infatti gli è stato trasmesso, fin da piccolo, dal team manager Ninni Marongiu che, guarda caso, è anche suo zio. È stato lui a regalargli la prima palla con successivi insegnamenti per riceverla e a lanciarla. Il tutto si è poi concretizzato poco più di due anni fa, a Bologna, quando ha iniziato a giocare con i Warriors. Ma in precedenza Lorenzo ha praticato nuoto agonistico per ben dieci anni; poi la necessità di trovare uno sport di squadra lo ha portato anche al baseball. Attualmente studia Economia e Gestione aziendale all’’Università di Cagliari.

Raccontaci le tue prime sensazioni di quando hai cominciato a provare il Football.

«Appena si inizia questa disciplina, ci si scontra con la realtà. Mi spiego meglio: si è soliti vedere gli highlights di college e NFL. Le loro giocate spettacolari sembrano essere fatte in tutta tranquillità e con il minimo sforzo. In realtà non sono che il risultato finale di un lavoro costante coltivato con forte determinazione».

Dove sta il fattore fuorviante?

«Quando inizi a calcare un campo da football sei convinto di poter emulare queste azioni, di essere invincibile, soprattutto quando indossi il casco e il para spalle. Poi ricevi il primo colpo, la prima strigliata dai coach, avverti la stanchezza fisica e mentale. Insomma capisci quanto sia duro come sport, ma è proprio questo il bello. Trovare la motivazione e spingersi sempre oltre il proprio limite, prima in allenamento, poi in partita (aiutato dall’adrenalina)».

Come ti trovi con i tuoi compagni di squadra?

«Alcuni di loro li conosco fin da piccolo, altri ho avuto modo di conoscerli agli eventi di Beach Football organizzati in estate al Poetto. Mi sono trovato subito benissimo e devo dire che questo mi ha aiutato molto per quanto riguarda il cambio di città».

Hai la fortuna di beneficiare dei preziosi consigli di Jarvis, cosa ne pensi?

«Penso che sia un’occasione da sfruttare al massimo, da ognuno di noi. Conosce molto bene il football ed è capace di affiancare nozioni sullo sport a preziose lezioni di vita: lui stesso ha ammesso di impegnarsi ad essere, oltre che un ottimo allenatore sul campo, anche un life coach. Inoltre è una persona molto socievole, con cui è divertente fare una chiacchierata».

Cosa dicono i tuoi amici su questa tua scelta di dedicarti al football?

«Purtroppo in Italia si conosce molto poco il football. Non nascondo che molti ancora confondono football e rugby. Quando viene fuori l’argomento, c’è molta curiosità e sorpresa. È raro trovare qualcuno che sappia del football giocato pure in Italia».

Come vedi questa prima gara casalinga?

«Siamo mentalmente carichi e pronti. Ho già incontrato i Gorillas in un inter-girone a Bologna l’anno scorso. Hanno una difesa solida, ma il coaching staff si sta impegnando al massimo per prepararci al meglio e la squadra risponde bene».

Cosa ne pensi del tuo ruolo?

«Gioco ricevitore e a costo di sembrare di parte, devo dire che è il mio ruolo preferito. L’adrenalina che sale a mille dopo una ricezione, avere tutti gli occhi addosso quando hai il pallone, le sfide uno contro uno coi difensori, un blocco che ha permesso al tuo compagno di squadra di guadagnare quella yard in più, sono tutte emozioni impagabili».

Ricoprirai anche altri ruoli?

«Il coaching staff mi ha coinvolto anche come ritornatore di kickoff e punt return. È un nuovo incarico per me, ma ho lavorato sui fondamentali e punto a fare bene anche lì. Voglio ringraziare i Crusaders per avermi accolto nel roster. Come già detto, hanno contribuito molto a farmi sentire come a casa qui a Cagliari».

Giampaolo Puggioni
Ufficio Stampa Crusaders Cagliari

Foto Giulia Congia e Battista Battino