Grande paura sabato nella partita per ora più combattuta della nostra stagione.
La stanchezza dovuta alla lunga trasferta e ad un roster necessariamente più corto del solito non possono essere un alibi sufficiente per l’opaca performance della prima metà di gara, dal momento che gli Sharks si presentavano in numero addirittura inferiore e falcidiati da numerosi infortuni.
Doveroso inoltre sottolineare che i palermitani sono una gran bella squadra, con giocatori di alto profilo, ma soprattutto con uno spirito di coesione e di sacrificio che costituisce il loro punto di forza e che li spinge a dare il massimo fino alla fine senza mai mollare.
Per quanto riguarda la nostra prestazione, la partita rappresenta senza dubbio un passo indietro rispetto alla sfida senza sbavature con i Bengals. L’attacco, pur muovendo la palla con discreta continuità, è tornato vittima dei blackout di inizio stagione: tre turnovers e diverse penalità sciocche sono decisamente troppe per un attacco che ha tutte le caratteristiche per essere dominante, specialmente in un momento in cui la difesa stentava ad arginare l’esuberanza dell’attacco avversario.
Se da un lato tutto ciò dimostra una mancanza di continuità e di consistenza su cui ancora è necessario lavorare, dall’altro è bello sottolineare la grande reazione della squadra nell’ultimo quarto, con la difesa che, fatti gli opportuni aggiustamenti, riusciva più volte a metter pressione su Abbadessa (quarterback #18 degli Sharks), mentre l’attacco, con Arioli (3 td e meritato titolo MVP) a suonare la carica, completava la rimonta per il 40-29 finale.
Sapevamo che il primo grosso momento di difficoltà sarebbe arrivato e lo abbiamo superato, ora testa ai prossimi impegni.
Ufficio Stampa Rhinos Milano