Esperienza e velocità le armi del wide receiver ex Lions Bergamo
Trentanni. Dieci sui campi da football con uno dei caschi più importanti del nostro panorama sportivo. I Lions Bergamo possono vantare un palmares invidiabile e Peter, questo il nickname di Riccardo Brugali, possiamo dire che lo abbia in buona parte condiviso. Campione d’Italia nel 2005 con l’under 17 orobica, vincitore del Superbowl nel 2008 proprio contro i Giants dei coach Ventura-Costanzo-Gennaro e campione della serie A2 nel 2011, nella sfida contro i Titans Romagna. Un contributo offensivo importante, con le sue ricezioni infiammate dalla sua velocità e dal suo grande talento. Lo abbiamo già visto in campo nei training camp di novembre e sappiamo bene cosa può dare Peter al nostro attacco – ci dice con entusiasmo il Presidente Simone De Martin. Siamo molto contenti di vederlo in campo con i nostri colori.
Conosciamo meglio il numero 15 gialloblù.
Peter, ritorni in campo dopo un paio di stagioni di stop. Un ritorno di fiamma?
Beh diciamo che la fiamma non si e mai spenta. Mi sono fermato 2 anni, perché sono stati anni di cambiamenti importanti. Ho iniziato una convivenza e di conseguenza ho voluto stabilizzare la mia situazione lavorativa. Fatto questo, ricominciare è stata una scelta facile, supportato anche dalla mia compagna (Sabrina) che non vede l’ora di rivedermi in campo. Lei poi è già una super tifosa dei Mastini.
A Verona, trovi Carlo Carminati, un quarterback che conosci bene.
Dire che lo conosco bene è riduttivo. Con Carlo ho giocato dalle giovanili fino in prima squadra nei Lions a Bergamo.
Lui è una persona che ammiro, con la quale mi trovo bene sia in campo che fuori.
Oltre a Carlo, qui ho trovato altri ex compagni di squadra come Simone Brega e il “Poda”, oltre ad ex avversari come Sonny Brunoro, Merlino, Attila Bonacci, Diego Gennaro e i coach Ciba e Ventura. La famiglia Mastini poi è fantastica, mi sono subito sentito parte del gruppo.
Come ti vedi con la divisa gialloblù degli Agsm Mastini Verona? Indosserai ancora il numero 15? Un legame particolare con questo numero?
Ho sempre e solo giocato in Nero-Oro, quindi inizialmente è stato strano vedermi con altri colori, ma questa sensazione e durata poco, grazie anche al calore della famiglia Mastini che mi ha fatto sentire subito a casa; sono carico e non vedo l’ora di iniziare a giocare in questo campionato. Anche a Verona indosserò la maglia numero 15. Era libero e l’ho preso subito.
Come ti aspetti questo girone B, da sempre tra i più agguerriti del campionato di II Divisione. Le sfide con Saints e Cavs sono sempre molto sentite.
Da quel che so il girone è molto simile a quello dello scorso anno. Un girone tosto, con squadre competitive. Non avremo molto spazio per gli errori. Ogni match sarà una vera e propria battaglia. Manca davvero poco, ci stiamo impegnando molto per arrivare pronti. Speriamo che il pubblico sia pronto a sostenerci e a riempire il Velodromo.
ufficio stampa Mastini Verona
foto Nicola Vivian