Un linebacker tutta passione ed esperienza per la difesa dei gialloblù
Quando decidi di intervistare uno dei nuovi giocatori con un messaggio vocale di WhatsApp e la risposta diventa una delle tante belle pagine del nostro football, capisci che la passione per uno sport è uno degli ingranaggi più importanti della vita di ognuno di noi.
Il trentaduenne Mauro Merlino, “Merlo” per i compagni, si racconta, rivivendo gli anni nei Giants Bolzano, la squadra della sua città, dove tutto è iniziato. Ma anche dell’esperienza agli Hogs Reggio Emilia con coach Daniele Rossi, che ha aiutato molto la sua crescita tecnica.
Un pilastro difensivo importante per la difesa gialloblù capitanata dal defensive coordinator Christian “Ciba” Costanzo, suo compagno di squadra, proprio nei Giants dei primi anni duemila. Prestanza fisica, esperienza e soprattutto determinazione. Un difensore dalla mentalità vincente, pronto a guadagnarsi con questa maglia nuove soddisfazioni.
Mauro, hai sempre giocato nel ruolo di linebacker?
«Diciamo che nei primi anni ero fisicamente più leggero e ho sempre giocato defensive back. Addirittura nella stagione 2006, nel campionato giovanile, l’allora offensive coordinator Andrea Ventura mi scelse per giocare quarterback. Una giovanile fantastica quella, con giocatori ancor oggi importanti come Gallina e Erioldi. Il ruolo di linebacker arriva nella mia seconda parte di carriera. Tre stagioni in serie A1 con i Giants, un Superbowl perso contro i Rhinos e qualche semifinale non andata come avrei voluto. Un lavoro importante per me in questi anni con coach Daniele Rossi, a cui devo molto per la mia crescita tecnica».
Un coach che hai poi seguito agli Hogs, a Reggio Emilia?
«Davvero. Una bella stagione quella a Reggio Emilia. Ricca di sacrifici, perchè partire da Bolzano sino a Reggio, da solo per gli allenamenti e le partite, non è stata proprio una passeggiata. Una stagione che mi ha dato molte soddisfazioni, giocando sia linebacker che defensive lineman. Siamo arrivati ai quarti di finale contro i Pretoriani, uscendo dai playoff dopo una partita incredibile. Una stagione, quella a Reggio Emilia, che mi ha riacceso la voglia di giocare, dopo qualche infortunio importante che nel recente passato mi aveva fatto appendere il paraspalle al chiodo».
Ed ora il tuo approdo ai Mastini Verona. Da dove deriva questa scelta?
«Per il piacere di stare ancora insieme ad amici come Roberto Antino e Attila Bonacci, miei ex compagni a Bolzano ritrovati qui in gialloblù. E poi a coach Costanzo e coach Ventura. I Mastini poi sono una società che mi ha sempre dato buone sensazioni dall’esterno. Ora che ho potuto vivere l’ambiente scaligero non posso che confermare la passione e il livello organizzativo di una società, una squadra, che ha voglia di farsi strada a spalle larghe nel campionato di serie A2, o seconda divisione come viene chiamata in questi ultimi anni. Una società che mi ha accolto molto bene, una nuova casa per me».
Come ti stai trovando con i tuoi nuovi compagni di squadra?
«Mi trovo molto bene. Percepisco in loro la passione che ho anch’io. È quella che fa portare avanti tutto. In allenamento c’è la giusta cattiveria agonistica. Nei tre camp di preseason ci siamo testati, annusati come farebbero dei veri mastini. Una squadra quadrata, magari ancora da sgrezzare, ma che non si tira indietro. Anno nuovo, giocatori nuovi e coaching staff nuovo. In allenamento ci si guarda in faccia ma il messaggio per tutti è questo: vogliamo vincere».
Ufficio stampa Mastini Verona
foto Nicola Vivian